Oggi si avverte molto forte la minaccia dell’overtourism che rischia di causare notevoli conseguenze negativi a livello ambientale e sociale. Alla creazione di tale problema concorrono in maniera significativa le piattaforme di sharing che incentivano un turismo mordi-e-fuggi molto dannoso per le città.
Ciò ha spinto, quindi, a cercare soluzioni alternative, che consentano comunque un soggiorno di breve periodo ma lo facciano in maniera più costruttiva e rispettosa per i territori coinvolti.
In tal senso sono sorte in Italia diverse realtà quali Fairbnb, che sarà operativa in città italiane ed europee a partire dalla fine di settembre, e che prevede di affidare una quota del ricavato dagli affitti a cooperative locali affinché venga impiegato in cause utili scelte dalla comunità concentrandosi sulle aree interne al di fuori dei circuiti turistici più affollati.
C’è poi Community Building Solutions, società benefit che ha ideato Ospitar, un sistema per valorizzare gli asset immobiliari inutilizzati contribuendo ad alimentare l’economia e il mercato del lavoro locali.
Altra realtà è Wonderful Italy che sta creando una serie di hub locali offrendo case, esperienze e servizi per lavorare in zone con reddito inferiore alla media e favorire lo sviluppo del turismo fuori stagione.
Altra esperienza da ricordare è quella di Wonder Grottole che, sostenuto da Airbnb, è riuscito a ridare vita a questo borgo della Basilicata.
Tutto questo lo racconta Alessia Maccaferri nel suo articolo “Turismo, le piattaforme che danno valore ai territori” pubblicato su Il Sole24Ore.
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